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IL PIACERE

DI UN MERITATO

RIPOSO

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COLLE DEL NIVOLET

IL COLLE DEL NIVOLET

Anthony Bourdain

La Valle dell'Orco non si ferma a Ceresole Reale. Proseguendo sulla strada provinciale 50, che parte da questo piccolo borgo architettato agli inizi del '900, si giunge all'altopiano del Nivolet 2612 mt., che collega il Piemonte alla Valsavarenche (Valle d'Aosta), ad una quota di 2420mt. Il Nivolet, essendo raggiungibile in automobile, caratterizza la principale attrazione turistica per visitatori abituali, Torinesi e Canavesani, che occupano mezze giornate lungo la piana e costituiscono un turismo di massa giornaliero, che spesso non si sofferma sull'unicità del luogo.

 

L'altopiano ha un paesaggio unico perfuso di torbiere e laghi alpini che consentono la sopravvivenza di un ecosistema esclusivo. Grazie agli ambienti umidi si presentano piante rare, come ad esempio, il ranuncolo acquatico, dall'aspetto molto vario, con foglie lobate e fiori bianchi a base gialla galleggianti, o il sedum villosum, che ha fiori rosa o lilla e foglie grasse.

Tipici del Nivolet sono gli eriofori, che durante la fioritura riempiono i prati con i loro ciuffetti bianchi, donando un aspetto cangiante al paesaggio. Inoltre, è uno dei posti più bui di tutta la penisola italiana e dunque, essendo completamente privo di inquinamento luminoso, uno dei luoghi preferiti dagli appassionati di astronomia. Numerosi, infatti, sono le associazioni di astrofili che si recano su questo colle per ammirare di notte la bellezza del cielo stellato senza alcun tipo di inquinamento da luce artificiale. 

A PIEDI TRA LE NUVOLE O IN BICI

La Valle dell'Orco non si ferma a Ceresole Reale. Proseguendo sulla strada provinciale 50, che parte da questo piccolo borgo architettato agli inizi del '900, si giunge all'altopiano del Nivolet 2612 mt., che collega il Piemonte alla Valsavarenche (Valle d'Aosta), ad una quota di 2420mt. Il Nivolet, essendo raggiungibile in automobile, caratterizza la principale attrazione turistica per visitatori abituali, Torinesi e Canavesani, che occupano mezze giornate lungo la piana e costituiscono un turismo di massa giornaliero, che spesso non si sofferma sull'unicità del luogo.

 

L'altopiano ha un paesaggio unico perfuso di torbiere e laghi alpini che consentono la sopravvivenza di un ecosistema esclusivo. Grazie agli ambienti umidi si presentano piante rare, come ad esempio, il ranuncolo acquatico, dall'aspetto molto vario, con foglie lobate e fiori bianchi a base gialla galleggianti, o il sedum villosum, che ha fiori rosa o lilla e foglie grasse.

Tipici del Nivolet sono gli eriofori, che durante la fioritura riempiono i prati con i loro ciuffetti bianchi, donando un aspetto cangiante al paesaggio. Inoltre, è uno dei posti più bui di tutta la penisola italiana e dunque, essendo completamente privo di inquinamento luminoso, uno dei luoghi preferiti dagli appassionati di astronomia. Numerosi, infatti, sono le associazioni di astrofili che si recano su questo colle per ammirare di notte la bellezza del cielo stellato senza alcun tipo di inquinamento da luce artificiale. 

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